Restauro, il lieto fine di un brutto sogno
Ci piace pensare al restauro, come al lieto fine di un brutto sogno, metaforicamente parlando.
Vi ricordate la scena del film Matrix in cui Neo, interpretato da Keanu Reeves, rompe il vaso a casa dell’oracolo? Un inconveniente del genere può capitare a tutti, ma non sempre è il caso di disperarsi. Con i dovuti strumenti e competenze, anche un vaso finito in mille pezzi può essere riparato, e non è detto che il risultato finale sia peggiore dell’originale… anzi!
Nella cultura giapponese ad esempio, esiste una pratica chiamata Kintsugi, che consiste nel riparare con oro o argento liquido oggetti in ceramica che hanno subito dei danni o che sono finiti in pezzi. Questa tecnica una volta applicata porta addirittura ad aumentare il valore degli oggetti, sia da un punto di vista economico (per via dei materiali utilizzati per la riparazione), sia da un punto di vista artistico. La pratica nasce dall’idea che dall’imperfezione e da una ferita possa nascere una forma ancora maggiore di perfezione estetica e interiore.
Ovviamente prima di decidere se riparare un oggetto vanno fatte le dovute valutazioni. Il costo di un restauro o di una riparazione può arrivare a superare il valore dell’oggetto, se il danno è particolarmente grave. In alcuni casi, il gioco non vale la candela (o la lampada!), ma non scordiamoci che spesso gli oggetti che ci circondano nella quotidianità non hanno solo un valore economico, ma affettivo. E quest’ultimo è senza dubbio un elemento che non ha prezzo.
Più siamo legati ad un oggetto, più la sua “dipartita” può sembrarci una tragedia, un vero e proprio incubo. A noi piace pensare che un brutto sogno possa avere un lieto fine. Un vetro rotto impossibile da reperire, non è detto che sia impossibile da riparare!
Volete una prova? Date un’occhiata ai nostri lavori di restauro!